Norme redazionali

 

Nella redazione del contributo da proporre a Studi e Saggi Linguistici, gli Autori dovranno sin dall’inizio attenersi scrupolosamente alle norme redazionali elencate di seguito.
Dopo che il contributo è stato accettato per la pubblicazione, dovranno inviare il manoscritto redatto in forma definitiva tramite OJS nei tempi indicati dal sistema, oppure alla Segreteria di redazione per posta elettronica, sia in formato word che pdf.

1. Dati dell’autore

Alla fine del contributo, e prima della bibliografia, l’autore dovrà specificare i propri dati, ovvero, la propria affiliazione (facoltà, università, e relativo indirizzo) e la propria e-mail, che saranno utilizzati per la corrispondenza con la redazione della Rivista.

2. Paragrafi e Note

Sarebbe preferibile articolare il proprio contributo in una suddivisione in paragrafi (ed eventualmente sottoparagrafi), da numerare a partire dalla Introduzione (se presente, andrà dunque numerata come ‘1’ e non come ‘0’). I relativi titoli vanno in corsivo. Le note devono essere a piè di pagina (invece che note di chiusura).

3. Fonts

La casa editrice ETS richiede l’uso del font True Type da parte degli Autori. Nel caso in cui siano utilizzati fonts particolari, dovranno essere inviati in formato pdf alla redazione della casa editrice (dott. Isabella De Angelis; e-mail: isabelladeangelis@edizioniets.com).

4. Stile

I termini da mettere in evidenza possono essere indicati con il corsivo, oppure ponendoli fra apici singoli (‘…’). I doppi apici (“…”) vanno usati per le traduzioni. Il neretto e il sottolineato dovrebbero essere accuratamente evitati, visto che il primo appesantisce la lettura del testo, mentre il secondo viene validamente sostituito dal corsivo. Questa regola naturalmente non si applica a casi speciali, nei quali entrambi gli accorgimenti trovino una valida giustificazione.

5. Citazioni

Tutte le citazioni vengono indicate dal cognome dell'autore, seguito dall'anno del contributo e dalla eventuale pagina di riferimento. La forma è dunque unica, sia che si tratti di contributi monografici, di articoli tratti da saggi o riviste. Esempi:

Le citazioni riportate nel testo e in nota devono essere poste fra virgolette a sergente (« »). Le citazioni più lunghe dovrebbero essere inserite nel corpo del testo senza alcuna virgoletta, ma come paragrafi a sé stanti, il cui carattere di citazione venga chiaramente identificato da un tipo di carattere più piccolo e dal rientro rispetto al corpo principale del testo. Esempio:

Così scrive Akutagawa in uno dei suoi racconti:

Egli riteneva che la cultura giapponese da cinquant'anni a questa parte materialmente avesse fatto grandi passi in avanti, ma che spiritualmente non avesse migliorato in alcun modo. Anzi, sotto un certo punto di vista, essa si è degradata (Akutagawa, 1950: 34).

Se un autore viene citato in nota, il cognome deve essere riportato in maiuscoletto.

6. Dati linguistici

I termini da lingue straniere vanno posti in corsivo. Gli esempi vanno separati dal corpo del testo, numerati, tradotti e preferibilmente glossati (in questo caso va incluso un elenco delle glosse utilizzate):

Hindi (Mohanan, 1990:104)

(1) a. Ilaa-ne   (*baccaa) uTaayaa
  Ila-ERG child-ACC (*child) ift.PERF
  “Ila lifted a/the child”.
 
b. Ilaa-ne haar uTaayaa
  Ila-ERG necklace lift.PERF
“Ila lifted a/the necklace”.

7. Figure e Tabelle

Figure e Tabelle vanno numerate ed accompagnate da una didascalia, da porre sotto la relativa figura e/o tabella, secondo il seguente modello:

Tabella 1. La categoria scalare dei verbi stativi (Gaeta, 2002: 138)

8. Bibliografia finale

La bibliografia va posta alla fine del contributo o del volume e deve essere ordinata alfabeticamente per cognome, mentre nel caso di più opere dello stesso autore esse vanno ordinate cronologicamente: Rossi, E. (1992); Rossi, E. (1993a); Rossi, E. (1993b); Rossi e Carli (1999). Il titolo del contributo va sempre in corsivo. L’editore precede il luogo di pubblicazione. I nomi e cognomi degli autori e dei curatori vanno in maiuscoletto.

Esempi:

- Articolo in Rivista:

Holmes, J. (1984), Modifying illocutionary force, in «Journal of Pragmatics», 8, pp. 345-365. Kelly, S. D., Ward, S., Creigh, P. e Bartolotti, J. (2007), An intentional stance modulates the integration of gesture and speech during comprehension, in «Brain and Language», 101, 3, pp. 222-233.

- Articolo in Volume:

Lieberman, P. (2003), Motor control, speech and evolution of human language, in Christiansen, M. H. e Kirby, S. (2003, eds.), Language Evolution, Oxford University Press, Oxford, pp. 255-271.
Verdi, A. (1992), La grammatica greca, in Rossi, M. (1992, a cura di), L’indoeuropeo, Franco Angeli, Milano, pp. 1-32.
Zwicky, A.M. e Pullum, G.K. (1987), Plain morphology and expressive morphology, in Aske, J., Beery, N., Michaelis, L. e Filip, H. (1987, eds.), Proceedings of the 13th Annual Meeting of the Berkeley Linguistic Society, Berkeley Linguistic Society, Berkeley, pp. 330-340.

- Monografia:

Kendon, A. (2004), Gesture: Visible Action as Utterance, Cambridge University Press, Cambridge.
Horn, L.R. (1989), A Natural History of Negation, The University of Chicago Press, Chicago-London.
Weber, M. (1921), Wirtschaft und Gesellschaft, Mohr, Tübingen; trad. it. di Rossi, P. (1968), Economia e società, Edizioni di Comunità, Milano.

- Recensione:

Vitti, R. (2009), Recensione a Kendon, A. (2004), Gesture: Visible Action as Utterance, Cambridge University Press, Cambridge, in «Journal of Linguistics», 9, pp. 35-65.

Se si cita un’edizione di un volume diversa dalla prima, inserire quest’ultima tra parentesi quadre:

Comrie, B. (1989, [19811]). Language universals and linguistic typology: syntax and morphology, Blackwell, Oxford.